Blog

Piano di autocontrollo per piscine: ecco perché è importante  

Bella la piscina in giardino, bello il bagno rilassante e rinfrescante, ma non bisogna sottovalutare tutte le norme di riferimento in materia. Sì, perché con documentazioni, autorizzazioni e quant’altro non c’è mica da scherzare. Hai mai sentito parlare di Piano Autocontrollo per piscine

In breve, si tratta di un documento che contiene tutte le info necessarie per gestire al meglio il proprio impianto piscina, rispettando ogni vincolo legale. 

Senza andare troppo oltre, scopriamo subito tutti i dettagli di questo documento, a partire da una chiara definizione di Piano Autocontrollo per piscine, per poi passare a chi può rilasciarlo e quando diventa obbligatorio. 

Partiamo dalle basi. 

Cos’è il Piano di Autocontrollo per piscine? 

Com’è facile intuire dall’apertura di questo articolo, il Piano di Autocontrollo Piscina è un documento fondamentale per gestire la propria vasca in totale sicurezza. Nel dettaglio, costituito da diversi fascicoli tecnici, esso si focalizza sull’esplicitare le regole e le norme relative al funzionamento del cosiddetto sistema di autocontrollo di assistenza bagnanti. 

Le regole al suo interno, in particolare, sono universali, dunque valide in ogni tipologia di piscina, sia essa una vasca pubblica o privata. Ovviamente, si parla di norme che devono essere obbligatoriamente conformi alla legge di riferimento. Tra i fascicoli del piano di autocontrollo per piscine rientrano: 

  • Le Modalità di gestione e controllo della piscina 
  • La Qualità dell’acqua, compresa la disinfezione della piscina, per ottenere livelli igienici sempre ottimali e in linea con la specifica normativa 
  • La Sicurezza dei bagnanti  

Tra l’altro, il Piano stesso nasce soprattutto per prevenire tutti gli scenari potenzialmente pericolosi, ipotizzando le criticità e le relative soluzioni efficaci e sicure. 

Chi deve curare la redazione di questo documento?  

Una cosa è certa. Occuparsi della redazione del Piano Autocontrollo per piscina è una bella responsabilità. Stando a quanto prevede la legge, questo compito spetta al così chiamato Responsabile dell’impianto, o responsabile della piscina, il quale può richiedere il supporto di un consulente esperto. Giusto per fornire un esempio, spesso nelle piscine condominiali il responsabile coincide con l’amministratore del condominio. Al contrario, il responsabile di una piscina privata è quasi sempre il proprietario. 

In ogni caso, in quanto responsabile, egli ha il compito di: 

  • Redigere il Piano di Autocontrollo piscine, facendo attenzione sull’effettivo contenuto del documento (in caso di affermazioni errate, infatti, la responsabilità ricadrà su di lui, anche se non coinvolto direttamente nella stesura del testo). 
  • Monitorare e preservare la qualità dell’impianto piscina 
  • Aggiornarsi sulle nuove normative in materia 
Piano di autocontrollo per piscine: tutto deve essere a norma

Piscine per Hotel e Spa: Come redigere il Piano di Autocontrollo per piscine? 

In una piscina per hotel, spa o centri benessere, l’attenzione alla sicurezza dei bagnanti dev’essere particolarmente importante, così come il controllo delle condizioni igienico-sanitarie dell’impianto. Del resto, anche in questo caso la stesura del Piano di Autocontrollo è obbligatoria, dato che le piscine di Hotel sono, per legge, riconducibili alle piscine ad uso pubblico, come quelle condominiali. 

Chi deve redigere il documento? Semplice. Per quanto riguarda una piscina di hotel, il piano dovrà essere prodotto dal responsabile della struttura. Così come nelle altre circostanze, però, se egli non possiede abbastanza conoscenze in merito, può delegare il compito ad un terzo.  

Occhio solo ad un piccolo grande dettaglio. Come anticipato alcune righe fa, per qualsiasi problema sarà comunque lui a rispondere in prima persona dell’accaduto. 

Specificato questo, il documento finito va tenuto a disposizione delle autorità competenti per un eventuale controllo. Tutto il personale della piscina, inoltre, deve avere la possibilità di consultare il Piano senza limiti, così da essere pronto e preparato in caso di pericoli o dinamiche particolari. 

Piscina in hotel

Ultima domanda: è obbligatorio? 

La Legge Italiana parla chiaro. Il Piano di Autocontrollo per piscine diventa obbligatorio per tutti quelli impianti al servizio di oltre 4 unità abitative. Non solo. L’obbligo si estende anche a precise tipologie di strutture, come ad esempio gli impianti turistico-ricettivi. Questo ovviamente per tutelare la salute e la sicurezza di tutti i bagnanti.  

Al tempo stesso, le norme in vigore prevedono uno script o uno schema preciso per redigere questo documento, così da affrontare ogni macro-tema senza lasciarne fuori degli altri. I punti principali da trattare nel Piano Autocontrollo piscina, in sostanza, riguardano: 

  • Definizione e Analisi dei fattori di rischio e dei pericoli igienico-sanitari dell’impianto; 
  • Individuazione di eventuali punti critici, processi complicati o problemi vari, seguiti dalle relative soluzioni e/o misure preventive; 
  • Definizione dei Sistemi di monitoraggio
  • Esplicazione delle procedure di Controllo e Sorveglianza dell’impianto; 

E tu, avevi mai sentito parlare del Piano di Autocontrollo per Piscine? Parliamone nei commenti. 

Se poi hai trovato interessante questo articolo, ti consigliamo di leggere anche Scarico di fondo piscina: utilità, pulizia e normativa e Bonus piscine 2022: tutto quello che bisogna sapere 

Condividi l'articolo

Condividi su Facebook
Condividi su Twitter
Condividi su Linkdin
Condividi su Pinterest

Lascia un commento

Vedi anche: